La mia ricerca artistica, non solo pittorica, mi ha portato ad associare l’idea di uno sviluppo tecnologico sfrenato e incontrollato alla degenerazione, sempre più evidente ormai, nella qualità dei rapporti interumani e sociali.
Questa consapevolezza, assieme alla evidente devastazione dell’ambiente a livello planetario, mi ha indotto fin dall’inizio della mia attività artistica a lavorare con l’idea di ‘inferno’: inteso non come suggestione di una punizione al di là della vita, bensì come ingiusta e inaccettabile condanna a condizioni sempre più aberranti di vita per troppi esseri umani innocenti.
Non voglio essere fraintesa, anche io amo il mio tempo; anche se, come scrive Cristina Campo, “… è il tempo in cui ogni cosa viene meno, è il tempo della bellezza che fugge, come nelle favole …”. Come nelle favole però, cerco la bellezza che rinasce e si trasforma rinnovandosi e, come in una favola, vivo quella sensazione eccitante nel pensare che infinite altre meraviglie aspettano di essere scoperte per rimpiazzare le nostre certezze perdute.
Ma è questa realtà o illusione?
Leonella Masella