The way we live – 2010/2013

Affascinata da forme, colori o altro, l’artista, nel corso degli anni, conserva ed accumula grandi quantità di carte, imballaggi per computer, stampanti e altri materiali di scarto, fino a che comincia a realizzare alcune serie di fotografie di assemblaggi/paesaggi costruiti nel suo studio con questi materiali. Lavoro incentrato sul concetto di ambivalenza e ambiguità di ciò che chiamiamo progresso e sviluppo e che esprime l’inquietudine diffusa, non solo per la degenerazione sempre più evidente ormai nella qualità dei rapporti interumani e sociali, ma anche per la devastazione dell’ambiente a livello planetario. Ecco quindi la visione di un mondo alternativo che emerge dai rifiuti: con paesaggi scaturiti da un misterioso processo di trasformazione in cui i rifiuti urbani si riorganizzano nel sottosuolo in nuovi agglomerati; un paesaggio desolato che propone un viaggio  immaginario sul Pianeta che si svuota di esseri umani e della natura che da sempre fa da sfondo all’evoluzione millenaria della storia e della vita dell’uomo.

Pensando a William Morris (collage e tecnica mista su tela e carta -280×285 cm)